Il Real Dragone esce sconfitto e con le ossa rotte dal derby salvezza contro il Fiumalbo, finendo per incassare un rotondo 0-3 che non lascia molto spazio a recriminazioni.
Il Fiumalbo conquista, così, la matematica permanenza in Seconda Categoria e, visti i risultati sugli altri campi, il Braida è retrocesso in Terza, mentre il Real e la Consolata si giocheranno l'ultima speranza di mantenere la categoria nel playout; in tale ottica, l'ultima giornata di campionato servirà per determinare la classifica finale che sarà importante proprio per lo svolgimento dello spareggio salvezza.
Ma torniamo al match di ieri. Il Fiumalbo ha vinto con merito e sono giusti i complimenti a una società appenninica che vive in condizioni molto simili alle nostre e che, dopo un girone d'andata molto complicato, ha saputo reagire e disputare un girone di ritorno praticamente perfetto. Sinceri complimenti!
Il Real ha iniziato la gara abbastanza bene, provando a far circolare palla e creando subito diverse buone occasioni per trovare il vantaggio; gli avversari si affidavano a lanci lunghi e, così, il pallino del gioco è rimasto in mano ai padroni di casa, che però sono stati imprecisi in zona gol. Nella prima fase, infatti, sono state sprecate diverse buone occasioni, dialogando poco, cercando con troppa insistenza azioni individuali o fallendo i passaggi decisivi. La chance più ghiotta l'ha avuta Dani, che ha saltato anche il portiere avversario, ma la sua conclusione è stata salvata sulla linea da un difensore. Al primo errore difensivo, però, qualcosa si è rotto: dopo un pasticcio nella retroguardia, il Fiumalbo ha trovato il vantaggio alla prima occasione e questo episodio ha rotto l'equilibrio. Toto e Diego hanno lasciato il campo per infortuni muscolari e, appena il Real ha provato timidamente a rialzare la testa, Nardini ha freddato i padroni di casa con un eurogol da 40 metri.
Nel secondo tempo, si è provato il tutto per tutto, ma la stanchezza e l'agitazione hanno condotto verso continui lanci lunghi poco fruttuosi, mentre il Fiumalbo ha messo in ghiacciaia il match sfruttando l'ennesimo errore locale sugli sviluppi di un corner.
Il Fiumalbo si è dimostrata squadra molto più compatta e, soprattutto, molto più matura: giocano con ordine, si aiutano a tutto campo e, soprattutto, sono consapevoli dei loro limiti: non rischiano mai nulla e si affidano ai giocatori con più talento tecnico, che sono bravi a cercarsi, a scambiarsi la palla continuamente e a sfruttare al meglio le occasioni utili. Fisicamente hanno dominato, caratterialmente ci hanno surclassato.
Il Real ha disputato un ottimo girone di ritorno, ma, soprattutto nei momenti chiave, ha pagato diversi errori e ingenuità. La prima mancanza è quella della maturità e la cartina tornasole sono le espulsioni: appena una cosa non va nel modo giusto, siamo capaci di rimediare cartellini che finiscono per pesare come macigni sulla squadra nelle partite successive. Le responsabilità vanno prese, senza scaricarle sull'arbitraggio (che anche ieri è stato ottimo, e va sottolineato) e il nervosismo andrebbe trasformato in carica agonistica, non in parole e gesti inutilmente violenti.
Inoltre, ci sono alcuni giocatori evidentemente fuori condizione: mentre i fiumalbini difendevano in 10 a tutto campo e fino al 90', alcuni Dragoni pagavano il dazio per i pochi allenamenti svolti e per lunghi infortuni che non si riescono a smaltire in tempi celeri. In alcuni tratti del match, metà squadra faticava a correre, era sulle gambe e non riusciva a reggere il ritmo, perdendo inevitabilmente di lucidità e costringendo gli altri compagni a carichi extra di lavoro.
Quello degli infortuni è, poi, un capitolo a parte: è stata una tegola che ha pesato incredibilmente su di noi fino a qui e sulla quale dobbiamo tutti interrogarci.
Dispiace vedere musi lunghi e drammi nel post partita, ma sono reazioni che servono veramente a poco, soprattutto ora: è in campo che va riversata ogni energia, finita la partita è inutile disperarsi. Se non si vogliono più rammarichi, la soluzione va ricercata nell'arco dei 90 minuti, non altrove.
Ora non è proprio tempo di tragedie, perché la certezza è che c'è da giocare il play out: bisogna allenarsi come non mai, pretendere il massimo da noi stessi e dai compagni, evitare le scuse, annullare impegni superflui, stringere i denti davanti a qualche fastidio fisico, smetterla con le proteste in campo e con i cartellini evitabili. Abbiamo una squadra con tanti valori, tantissimi giovani, tantissimi bravi ragazzi, tantissimi amici che si vogliono bene (e che noi non cambieremmo con nessun altro al mondo), ma serve un salto in avanti in termini di carattere e coesione, e questo passaggio deve essere necessariamente compiuto prima delle gare di spareggio. Vincere contro le prime della classe e subire tracolli contro le ultime parla chiaramente...
Noi ci crediamo, mai come ora noi ci crediamo e ce la metteremo tutta. Rimpianti non ne vogliamo, faremo il massimo e poi accetteremo il verdetto del campo, perché questo progetto sportivo e sociale vogliamo continui a fare del bene, al di là di ogni risultato sportivo. Fate del vostro meglio: è tutto quello che chiediamo!
Forza Real
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