Sapevamo sarebbe servita un'impresa, ma questa domenica non è arrivata, con il Real Dragone che ha dovuto accettare la sconfitta contro un Saliceta parso molto organizzato e cinico.
Peccato, perché sarebbe potuta andare diversamente, soprattutto se i locali avessero retto difensivamente, mantenendo in equilibrio la contesa e, di conseguenza, facendo aumentare la pressione sugli avversari, invece le cose sono andate molto diversamente. Passano, infatti, solo pochi secondi e, su una ripartenza dagli sviluppi di un nostro calcio piazzato in zona offensiva, i Dragoni perdono le misure, si fanno cogliere sbilanciati e subiscono immediatemente lo svantaggio.
La gara si mette subito in discesa per gli ospiti, mentre i locali sono costretti a rincorrere, con il pericolo di aprire spazi e di concedere terreno. Stesso errore di attenzione si verifica anche all'inizio della ripresa, quando gli ospiti raddoppiano, sempre grazie a Pellacani. Il Real prova comunque a reagire e Marchino accorcia anche le distanze, ma è allo scadere, con ogni schema saltato, che gli ospiti chiudono la contesa con un fortunoso tiro dalla lunga.
Il Real ha conquistato la promozione in Seconda Categoria sul campo, disputando una scorsa stagione splendida, ma tutti erano consapevoli che la nuova categoria sarebbe stata complicata e molto probante. Il Real è e rimane espressione del territorio, essendo costituito da ragazzi giovani e giovanissimi della vallata, quindi questa stagione costituisce una sfida, sia per mettere alla prova tutti, sia per provare a crescere confrontandosi sempre con avversari più forti, che alzano costantemente l'asticella. Lo sapevamo tutti e, infatti, non è mai stato richiesto nessun risultato e non sono state fatte pressioni in tal senso. Tutti, però, in estate hanno accettato un impegno per affrontare una stagione insieme, da squadra, mettendosi al servizio degli allenatori e dei compagni, sfruttando l'occasione più unica che rara di avere una Seconda Categoria a due passi da casa, con allenatori e dirigenti che ci tengono moltissimo, con strutture curate, con un ambiente appassionato.
Questa, dunque, è ancora oggi la richiesta: non pensare ai risultati, ma non scollarsi e non nascondersi dietro a risultati negativi, utilizzo, minutaggio, scelte tattiche ecc, ma vivere da gruppo, tirare i compagni, fare più del massimo per la squadra, accettando ogni gara come una sfida con la quale misurarsi e attraverso la quale crescere. L'unico fallimento è per chi si discosta, chi non regge l'impegno, chi non tiene la "pressione" (... di un campo da calcio tra amici, in ogni caso...), chi non rema nella stessa direzione. La Prima Squadra deve essere per tutto il territorio, a livello calcistico, modello di maturità, ben prima di ogni valore calcistico. Così, con questi obiettivi, vogliamo proseguire insieme, facendo il massimo come società, dirigenti, allenatori e giocatori e questi saranno gli unici risultati che ci interesseranno.
Forza Dragoni, tutti insieme.
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