La stagione del Real rischia di essere costellata da grandi rimpianti, se continuano a sommarsi occasioni clamorose di fare punti, poi sciaguratamente gettate al vento. Contro la Maranese, ad esempio, si consuma un peccato enorme, dovendo alla fine accettare una sconfitta clamorosa e bruciante.
L'amarezza è moltiplicata alla luce della prestazione, visto che, nonostante le tantissime assenze, i Dragoni probabilmente diputano i 60 minuti migliori dell'intera annata, mettendo nettamente sotto gli avversari in termini di gioco e di intensità. Ci pensa Alby a sbloccare subito la contesa, trovando la traiettoria giusta da calcio di punizione e, dopo altre occasioni, è Marchino a trovare il raddoppio, legittimando il vantaggio.
Mentre gli avversari si innervosiscono, i Dragoni iniziano a sommare le occasioni per chiudere definitivamente la contesa, colpendo una traversa e, nel corso della ripresa, mancando più e più volte il terzo gol. Con le energie che scemano e gli spazi che aumentano, gli avversari si gettano in avanti e, sfruttando belle combinazioni e anche qualche situazione più che dubbia, riescono a ribaltare l'incontro.
Al di là del risultato, i Dragoni devono ripartire dai primi 60 minuti, capendo però che, se si vuole esprimere questo tipo di calcio (tanto offensivo e dispendioso) per 100 minuti, servono tre cose:
- molto più allenamento, perché le gambe devono girare forte e a lungo, quindi le due sedute settimanali sono il minimo sindacabile;
- molti più giocatori a disposizione, perché, per chi non se ne fosse accorto, è un campionato durissimo, ci sono infortuni ed acciacchi continui (oltre alle squalifiche), quindi serve che 20 giocatori siano sempre disposnibili e all'altezza di giocare, perché tutti saranno chiamati in causa e tutti devono contribuire per il bene della squadra;
- tanta concentrazione, sia quando c'è da recuperare uno svantaggio, sia quando c'è da proteggere un vantaggio. Chiamarsi, raddoppiare, incoraggiarsi e seguire i compagni segna la differenza tra 3 punti e 0 punti conquistati.
Da errori e lezioni non serve a nulla abbassare la testa e farsi prendere dallo scoramento, bisogna invece capire gli sbagli e trovare contromisure per crescere e migliorare. Il gruppo si costruisce così, un passo alla volta. Forza Dragoni, sempre!
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